Note sulla storia di VILLA GENNAIOLI in Anghiari

La famiglia Gennaioli compare già nel ‘700 nei registri dell’archivio storico parrocchiale del comune di Anghiari, con il capostipite Santi Gennaioli.

Dei tre figli di Santi, Marco avvia l’attività di agricoltore e mugnaio, sviluppata dal figlio Angiolo uomo pieno di iniziative cui si deve la costruzione, intorno al 1890, del “Villino Gennaioli”, su progetto dell’Ingegner Francesco Tuti, quale casa di famiglia e sede dell’azienda agricola, sviluppatasi con le colture del grano e del tabacco.

Il luogo prescelto per la costruzione è il podere “La Fornaciaccia”, sui colli che fronteggiano le mura medievali di Anghiari, quasi un tramite tra il paese e i retrostanti poderi dell’azienda agricola.

La costruzione, ultimata nel 1893, è un edificio semplice, funzionale, senza eccessive pretese stilistiche ma ben calibrato nelle proporzioni e negli spazi interni, e soprattutto dotato di una collocazione eccezionale, che apre viste uniche su Anghiari e nei giorni limpidi arriva fino alla confluenza tra Umbria e Marche.

In seguito vengono realizzati la casa colonica ed il granaio, edificio in pietra a faccia vista con caratteristiche di villino rustico, adibito poi a deposito delle granaglie.

Il figlio di Marco, Marco Aldo, laureato in scienze forestali e inserito nel Ministero dell’Agricoltura e Foreste, sviluppa l’azienda con criteri scientifici, e nel 1939 riammoderna radicalmente gli edifici del complesso aggiungendo alla villa una ulteriore porzione sul lato Nord, su progetto dell’ingegner Remo Magrini.

Oltre gli edifici prende forma anche il resede: un giardino eclettico circonda la villa fino a lambire il granaio, arricchito da alberature esotiche tra cui palme portate dalla campagna d’Africa, e da alcune sculture raffiguranti Leoni, assunti come simbolo della famiglia. A monte del granaio il verde assume le caratteristiche del parco dove a fianco delle specie locali si trovano numerose specie importate, legate dal gusto del collezionismo; avvicinandosi alla colonica a cui si è accompagnati da un doppio filare di cipressi dalla doppia funzione di delimitazione e frangivento, si sviluppava il “semenzaio” dove venivano allevate le piantine di tabacco poi trapiantate nei terreni dell’azienda.

Con la scomparsa dell’avvocato Gino Gennaioli il complesso resta alla vedova, Carla Masetti, la quale in seguito alla tragica morte (per un incidente stradale) del figlio Marco ha deciso di creare la “Fondazione Marco Gennaioli Onlus”, stabilendone la sede nell’ex Granaio. Sua la volontà di conferire l’intero complesso alla Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo, da utilizzare come sede istituzionale e per dedicarlo ad attività culturali e conservare nel tempo la memoria della famiglia e del figlio scomparso.